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La circonferenza vita è una misurazione ottenibile con facilità ed un valido indicatore antropometrico della quantità di grasso addomino-viscerale dannoso.
I valori soglia* che indicano un ridotto rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche sono:
- 80 cm per le donne
- 94 cm per gli uomini
Una circonferenza vita aumentata si associa a:
- ipertensione
- riduzione del colesterolo HDL e aumento del colesterolo LDL più aterogeno e dannoso;
- aumento di trigliceridi;
- resistenza all’insulina (che poi può trasformarsi in diabete vero e proprio).
È dunque un valido predittore di malattie cardiometaboliche come diabete mellito tipo 2, ipertensione e dislipidemia. Superare i valori soglia comporta cioè un aumento significativo del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2, epatopatia steatosica (fegato grasso) e insufficienza renale cronica.
Ridurre anche di pochi centimetri la circonferenza vita con l’obiettivo di avvicinarsi, e possibilmente raggiungere, il valore soglia consigliato non è una questione estetica ma una scelta responsabile di salute e rappresenta un importante strategia di prevenzione delle malattie cardiometaboliche.
Inoltre, la circonferenza vita è particolarmente importante nei soggetti che, in accordo alla misurazione dell’IMC vengono valutati normopeso ma che hanno, in realtà, un accumulo di grasso viscerale significativo. Questo fenomeno, noto come obesità metabolica in individui normopeso, rappresenta un rischio sottostimato e può sfuggire alle valutazioni tradizionali basate esclusivamente sul peso corporeo.
* È importante sottolineare che questi valori soglia sono applicabili alla popolazione caucasica mentre per altre popolazioni tali valori possono variare. Per esempio, nelle popolazioni asiatiche i valori soglia possono essere più bassi. È in ogni caso sempre consigliato rivolgersi al proprio medico di fiducia per ogni valutazione specifica e personalizzata.
L’Indice di Massa Corporea (IMC) o BMI (Body Mass Index)
L’indice di massa corporea (IMC = rapporto tra peso in Kg e altezza in m2) rimane il metodo per identificare sovrappeso e obesità negli adulti; tuttavia, ha delle importanti limitazioni dato che non permette, come invece può la misurazione della circonferenza vita, l’identificazione del grasso accumulato a livello gluteo-femorale o a livello addomino-viscerale, che è la sede maggiormente associata al rischio cardiometabolico.
L’ IMC, inoltre non distingue la massa grassa da quella magra e quindi non permette di stimare bene, oltre che la localizzazione, anche la quantità stessa di grasso in soggetti particolari: negli sportivi e negli atleti, dove la maggiore massa muscolare contribuisce parecchio al peso corporeo complessivo e nei soggetti anziani e sedentari, che invece hanno ridotta massa muscolare. In questo caso, la misurazione della circonferenza della vita assume un ruolo ancor più importante, dato che di fatto permette di stimare la quantità di grasso addomino-viscerale (e quindi “patologico”) in queste persone con un peso e un IMC normale o di poco aumentati.
FONTI:
- www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/obesity-and-overweight
- R. Ross et al., Waist circumference as a vital sign in clinical practice: a Consensus Statement from the IAS and ICCR Working Group on visceral obesity
- I.J. Neeland. Visceral and ectopic fat, atherosclerosis, and cardiometabolic disease: a position statement.
- https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione/dettaglioIMCNutrizione.jsp?area=nutrizione&id=5479&lingua=italiano&menu=vuoto
- www.who.int/data/gho/data/themes/topics/topic-details/GHO/body-mass-index
- Deepesh Khanna et al., Pathophysiology of obesity, 2022